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L’uno e il due Novembre 2019, in una casa quasi sperduta nella campagna del riminese, 17 ragazzi hanno deciso di fermarsi un attimo a riflettere. Hanno deciso di prendersi una pausa dalla propria vita così frenetica e talvolta sfuggente, e da una scuola che non regala sempre le soddisfazioni che ci si aspetterebbe.
Ma allora, di cosa si è parlato? Di Scuola ovviamente.
Ma come, anche in un momento di pausa? Beh, la Scuola dovrebbe essere la nostra seconda casa, quindi perché non abitarla al meglio?
La due giorni, infatti, è stata l’occasione non per staccare la spina, ma per riattaccarla meglio. Per consapevolizzarsi sempre più del ruolo fondamentale che la Scuola funge nei nostri percorsi di vita, sia come studenti, che come persone. E non c’è modo migliore di affrontare la Scuola che con gioia, con dedizione e con un costante confronto tra ciò che è l’attualità e ciò che si sta studiando.
In particolare, per noi msacchini non c’era modo migliore che parlare di Scuola attraverso le parole e soprattutto l’esperienza di Don Milani, una figura carissima e di grande esempio. Abbiamo conosciuto un po’ la sua vita e persino rivissuto momenti comunitari tali e quali a quelli dei ragazzi di Barbiana.
Nell’ultima due giorni del triennio di Gabriele e Giovanni abbiamo dimostrato come l’importanza della scuola non sia un valore perduto, e di come noi ragazzi siamo i veri protagonisti del futuro: noi, come persone, noi, come Andrea, Giovanni, Sara, Ian, Marta, India, Giorgia, Lorenzo, Elettra, Siria, Alfredo, Agnese, Sofia, Valentina, Elena, Gabriele, Matteo, noi, come seguaci dell’I Care di Don Milani: noi come Msac!
Andrea Russo, Segretario MSAC
